Ecomuseo del Quagliano:
In stretto rapporto con il territorio dove nei secoli gli uomini, con grandi fatiche
hanno plasmato un paesaggio armonioso, vero patrimonio diffuso che unisce le vigne
alla settecentesca villa patronale; con la sapienza contadina, e stato allestito un museo etnografico
che ben si incastona negli antichi locali dove gli oggetti comunicano al pubblico un insieme
di testimonianze umane e ambientali: non semplicemente oggetti curiosi o ricchi di valore materiale,
ma oggetti che rappresentano in modo particolarmente intenso, raro e significativo
fenomeni o esperienze di ordine più generale: vere testimonianze che il museo acquisisce e
conserva con il chiaro intento di sottrarle al rischio della scomparsa e di tramandarle alle future generazioni.
Grazie anche al supporto di molte persone possiamo vantarci di avere uno dei musei più ricchi e variegati
del Piemonte con oltre 6000 oggetti, suddiviso per ambientazioni
articolato in ben sette locali, attenendosi ad una ricostruzione il
più fedele possibile alla realtà originaria.
Pur essendo molto variegato, la specificità di questo museo etnografico è la cantina per la vinificazione
del Quagliano e gli attrezzi per la coltivazione della vite. Uno dei pochi allestiti ai margini della pianura,
sta a perenne ricordo degli antichi fasti del Marchesato di Saluzzo.
In campagna, oltre al campo catalogo dei vecchi vitigni autoctoni, si possono
visitare le vigne impiantate dal 1944 in poi, tutto questo fa si che possa essere considerato un vero e proprio Ecomuseo
del Quagliano.
Un vero arricchimento culturale per il modo in cui vengono accompagnati i visitatori, guidati non soltanto tra le sale del museo, ma anche lungo gli anni e le consuetudini di un mondo ormai destinato a scomparire. Purtroppo nessuno è profeta in patria e sicuramente sono più gli americani ad aver visitato il museo di quanto non siano i costigliolesi.
Un vero arricchimento culturale per il modo in cui vengono accompagnati i visitatori, guidati non soltanto tra le sale del museo, ma anche lungo gli anni e le consuetudini di un mondo ormai destinato a scomparire. Purtroppo nessuno è profeta in patria e sicuramente sono più gli americani ad aver visitato il museo di quanto non siano i costigliolesi.