La cantina del Museo:
Incastonati nell'antica cantina posta nei sotterranei della casa, in un luogo fresco adatto ai vini
spumeggianti tipo il Quagliano e il Moscato, ci sono gli attrezzi che si usavano per la vinificazione,
quali i banchi da filtro con i coni in terracotta o vetro, chiamati "tupinet".
La "carera" seguita da una variegata serie di botti per
contenere il vino, serie che spazia dai 2 ai 2700 litri. Per il travaso si usavano il "garosh",
"sibre", "brinde","pirie" e "douje". L'antica insegna dell'osteria scolpita su pietra,
con la sua discrezione, contrasta con le moderne insegne luminose.
Rivestivano la loro importanza anche le albanelle per mettere sotto sale e aceto le varie
verdure oppure quelle speciali per le acciughe.
Da ricordare due vecchie bottiglie di cui una proprio quest'anno compie un secolo, esattamente come avrebbe la nonna
Da ricordare due vecchie bottiglie di cui una proprio quest'anno compie un secolo, esattamente come avrebbe la nonna